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La punta dell’iceberg di un incubo

Doveva succedere. Da mesi, gli scienziati avevano previsto l’ineluttabile: un pezzo dell’immensa lingua di ghiaccio che prende il nome dal navigatore norvegese Carl Anton Larsen, si è staccato poche ore fa dall’Antartide e naviga chissà dove per gli oceani dell’emisfero australe. Il nuovo iceberg, poco più grande della Liguria, è ora destinato a uno scioglimento altrettanto ineluttabile.


La Groenlandia e l’Antartide sono i due più grandi depositi di acqua dolce di questo pianeta. Sulla Terra l’acqua certo non manca (gli oceani occupano il 70,9% della superficie) eppure scarseggia terribilmente quella dolce, largamente dipendente dal grandioso sistema delle precipitazioni. Secondo le stime dell’ Usgs (United States Geological Survey) ci sono 1,3 moltiplicato per dieci alla ventunesima litri d’acqua. Ovvero 1.300 miliardi di miliardi di litri. Di questi, l’acqua dolce è appena il 2,5% del totale. Ebbene, forse non ci crederete: oltre il 99% di questa risorsa indispensabile alla vita è congelata nei ghiacciai (formati sopra la terraferma), negli strati di ghiaccio (formati sopra l’acqua) e nel permafrost (terra mista ad acqua ghiacciata).


Dire che i ghiacci del mondo sono un’assicurazione sulla vita di tutta la vita terrestre è dire poco. Tanto per dare un’idea, i ghiacciai dell’Himalaya riforniscono di acqua fiumi come il Gange, l’Indo, il Mekong, lo Yangtze, e il Fiume Giallo. Qualora Groenlandia, Antartide e tutti i ghiacciai si sciogliessero interamente (nell’arco di secoli, certo non di anni), è stimato che i livelli del mare salirebbero di 65 metri. Addio New York e Bangladesh, addio Pianura padana e Olanda.


Il National Geographic ha già immaginato come verrebbe ridisegnata la geografia del mondo (nella foto l’Europa). Per gli scienziati non ci sono prove che il distaccamento dello strato ghiacciato Larsen C sia direttamente causato dal riscaldamento climatico. Ma sostengono anche che il mondo si sta riscaldando – al doppio della velocità nel Nord – in misura direttamente collegata all’addizione di altre miliardi di tonnellate di gas-serra nell’atmosfera. Il gigantesco iceberg alla deriva nel Sud del mondo, nasconde sotto il livello dell’acqua un mostruoso incubo che pende sulla testa delle generazioni che verranno. Per il momento, non è ancora ineluttabile.


Pubblicato il 13.7.17 su Eureka, un blog de L’Espresso

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